Entrate tributarie gennaio-settembre -6,6%: continua l’andamento in calo

Nei primi nove mesi dell’anno le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 303.498 milioni di euro, evidenziando una riduzione di 21.327 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a -6,6%. Questo il dato complessivo diffuso dal dipartimento delle Finanze attraverso il consueto bollettino delle entrate tributarie, corredato dalle appendici statistiche e la relativa nota tecnica che illustra in sintesi i principali contenuti del documento.
L’andamento delle entrate nelle casse erariali nel periodo gennaio-settembre 2020, dopo un inizio piuttosto promettente registrato nel primo bimestre (+5,4%) legato alla dinamica favorevole dei versamenti delle imposte sostitutive sui redditi da capitale, sulle plusvalenze e sulle forme pensionistiche complementari e individuali, ha inevitabilmente risentito, nei mesi successivi, degli effetti degli interventi normativi adottati dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica dovuta al diffondersi della pandemia determinata dal Covid-19 e che hanno dato luogo alla sospensione di versamenti tributari e contributivi per diverse categorie di contribuenti e settori di attività.
In tal senso è intervenuto anche il Dl “Agosto” che prevede che i versamenti possono essere effettuati, senza applicazioni di sanzioni e interessi, per un importo pari al 50%, in un’unica soluzione o mediante rateizzazione fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020; il versamento del restante 50% delle somme dovute può essere effettuato, sempre senza sanzioni e interessi, con un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021.
Inoltre il risultato complessivo dei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è condizionato anche da elementi di disomogeneità determinati dal fatto che i versamenti di quest’anno includono anche quelli dei contribuenti Isa e “minimi o forfettari” che, nel 2019, grazie a una proroga, avevano versato a scadenze differite per effetto delle proroghe dei versamenti.

Nel mese di settembre, quindi, le entrate tributarie sono diminuite di  4.635 milioni di euro (-12,7%), andamento dovuto alle imposte dirette che si sono attestate ad un importo di -5.005 milioni di euro (-22,9%) per effetto dei versamenti di Irpef e Ires derivanti dall’autotassazione, mentre le imposte indirette hanno segnato un incremento di 370 milioni di euro (+2,5%), dovuto all’andamento positivo dell’ Iva sugli scambi interni (+822 milioni di euro, +11,7%) che ha beneficiato della ripresa dei versamenti sospesi con i provvedimenti emanati per fronteggiare l’emergenza.

Le imposte dirette
Le imposte dirette ammontano a 176.580 milioni di euro, con un incremento di 2.123 milioni di euro (+1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’Irpef del periodo esaminato si è attestata a 136.671 milioni di euro con una diminuzione di 2.563 milione di euro (-1,8%), dove le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato e sui redditi di lavoro antonomo mostrano  rispettivamente una flessione del 7.0% e del 7,8%, mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 4,1%.
L’Ires nello stesso periodo ha avuto un incremento di 1.781 milioni di euro (+10,8%).
Tra le altre imposte dirette va evidenziato l’aumento dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.053 milioni di euro) dovuto alle performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+1.179 milioni di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.
L’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, invece, mostra un lieve calo dello 0,5%.

Le imposte indirette
La totalità delle imposte indirette nei primi nove mesi del 2020  ammonta a 126.918 milioni di euro con una diminuzione di 23.450 milioni di euro (-15,6%).
Questo calo importante è dovuto  principalmente alla riduzione dell’Iva (-12.625 milioni di euro pari a -13,7%) e in particolare alla componente riguardante gli scambi interni (-9.693 milioni di euro pari a -11,8%), per effetto del rinvio dei versamenti dell’imposta sul valore aggiunto. Il gettito dell’Iva sulle importazioni registra un calo pari a –2.932 milioni di euro (-28,1%).
Ancora in diminuzione risultano l’imposta sulle assicurazioni -21,3% e l’imposta di registro –21,5%, mentre l’imposta di bollo segna un incremento del 3,2%.
L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una riduzione di 4.737 milioni di euro (-26,4%( così come l’accisa sul gas naturale per combustione (-484 milioni di euro, -17,8%), l’accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-119 milioni di euro, -26,0%) e l’accisa sull’energia elettrica e addizionale (-64 milioni di euro, -3,1%).

Entrate da giochi
Continua il calo vertiginoso delle entrate da giochi che  ammontano, nei primi nove mesi 2020, a 7.490 milioni di euro (-4.043 milioni di euro, -35,1%).

Entrate da accertamento e controllo
Il gettito derivante da attività di accertamento e controllo si è attestato a 6.158 milioni (-2.480 milioni di euro, pari a –28,7%) di cui: 2.862 milioni di euro (-1.719 milioni di euro, -37,8%) sono affluiti dalle imposte dirette e 3.332 milioni di euro (-761 milioni di euro, -18,6%) dalle imposte indirette.
L’andamento di questi dati è fortemente influenzato dal “Cura Italia”, che ha sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie ed extra tributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione dall’8 marzo al 31 maggio 2020, prorogato dal decreto Rilancio  fino al 31 agosto e dal Dl “Agosto” che ha ulteriormente prorogato dal 31 agosto al 15 ottobre il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio degli atti della riscossione disponendo, inoltre, la sospensione dei pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi in scadenza dall’8 marzo: il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 novembre 2020.
Infine il recente Dl n.129 dello scorso 20 ottobre ha differito al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’agente della riscossione.

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