Bullismo e cyberbullismo, l’Avv. Emanuele Antonaci: “aumentati rischi per i i minori durante la pandemia”

Roma – Con l’emergenza covid19  sono aumentate a dismisura le ore in cui gli adolescenti sono  sul web. Rispetto a prima della pandemia l’incremento di utilizzo è riscontrato anche dalla postazione fissa del pc o notebook.

Dal web, come noto ci sono molte opportunità ma incombono anche rischi importantissimi da tenere in considerazione: il bullismo ed il cyberbullismo. Due aspetti che sono uniti da un comune denominatore e che sono un vero problema sociale da non sottovalutare.

Un recente studio ha evidenziato che il 61% dei casi di bullismo avvengano sui social network. “Si tratta di veri e propri reati perseguiti dalla legge – commenta l’Avv. Emanuele Antonaci – e più che dito puntato occorre fare prevenzione e controllo. Il web è una prateria in cui ci sono opportunità da cogliere indubbiamente ma i rischi sono elevatissimi. Basti pensare che il web “pulito” è solo una minima parte di questo universo. Il “Deep web”, infatti risulta anch’esso sempre più frequentato dai giovani. Vi si accede con altre modalità, con dei codici specifici e rispetto al consueto utilizzo in quei contesti non vi è nemmeno la possibilità di tracciare i movimenti che si fanno.

Molti sono i ragazzi – prosegue Antonaci – che sono attratti dal mondo del web e che si affacciano a discipline non troppo opportune anche per evadere da questa situazione di lockdown. Non dimentichiamo che sono diversi mesi che con il coprifuoco manca la sera che per i giovani è stato sempre un modo per stare insieme fuori, nei locali. Tutto questo tempo ora non viene trascorso davanti alla tv, dove l’offerta è di scarso interesse per i giovani, che preferiscono quindi rifugiarsi nei social media e nel web in generale.

L’anonimato della tastiera spinge molti ad individuare soggetti deboli e costringerli ad esempio a collegarsi in determinate fasce orarie, una vera e propria dittatura in cui si rischia di entrare e di subirne conseguenze psicologiche rilevanti.

Occorre pertanto – conclude Antonaci – porre attenzione sulla necessità di normare molti aspetti lasciati senza un effettivo controllo”.

 

 

 

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