Fisco: Draghi al lavoro sul “modello danese”

L'obiettivo è quello di abbassare le tasse sul lavoro, in primis per i redditi medio-bassi

Roma – Il neo presidente del Consiglio prof. Mario Draghi  è già al lavoro a tutto campo nel settore della riforma fiscale.

Si spera che provvedimenti attesi da moltissimo tempo possano ora finalmente prendere il via. Draghi non ha  fatto mistero delle sue intenzioni, ed ha subito spiegato alcune linee guida che saranno i filo conduttore per la sua politica fiscale.

Si parla di un sistema “alla danese”, ossia nessuna patrimoniale, flat tax, ma bensì centrando il tutto su progressività fiscale, con una revisione dell’Irpef e relativi scaglioni di riferimento

Draghi è altresì convinto che sia necessario ridurre le tasse sul lavoro ed il modello danese può essere preso come esempio.

Nel 2008 la Danimarca., infatti ebbe a riformare il proprio sistema fiscale per alleggerire il peso sul redditi da lavoro. Oggi le persone fisiche in Danimarca sono tassate con 4 diverse imposte, fra cui l’imposta per la chiesa danese (facoltativa).
Sui redditi personali da lavoro gravano un’imposta statale, una comunale, un contributo al mercato del lavoro (c.d. Am-Tax) e l’imposta ecclesiastica. Il sistema è comprensivo di tutte le tre imposte sommate. Imposte che vanno da una tassazione al 38% fino a raggiungere un massimo del 55,8% (per i redditi dai 60mila euro in su). Esclusa la tassa ecclesiastica.

Restando al modello preso come pilota,  in Danimarca è possibile per i lavoratori dedurre le spese di trasporto e viaggio se non rimborsate dal datore di lavoro. Deduzioni valide anche sulle spese connesse con il lavoro dipendente. A tutti i lavoratori dipendenti viene riconosciuta una deduzione pari al 10,5% della remunerazione totale (compresi i benefit) che può giungere fino ad un massimo di 39.400 corone (5.298 euro).

  • E’ riconosciuta a tutti i contribuenti una esenzione dall’imposta per le prime 46.500 corone (6,253 euro, mentre in Italia la no tax area parte da redditi fino a 8.174 euro).
  • L’Iva è al 25% (in Italia l’aliquota massima è al 22%).
  • I redditi da capitale sono tassati al 27% fino a 55.300 corone, poi l’aliquota passa al 42%,
  • i dividendi sono in genere tassati 27% o 22% a secondo di chi li percepisce,
  • aliquota al 22% per le imposte sul reddito delle società.
  • Gli immobili sono tassati con aliquota all’1% fino a 3.040.000 corone (408.779 euro) e al 3% sul valore eccedente.

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