Frazionamento “Enti urbani”, le ripercussioni a livello catastale

ROMA – Con la circolare n. 11 dell’8 maggio 2023,  l’Agenzia delle entrate definisce, in un unico documento, le regole da seguire per l’aggiornamento degli archivi del Catasto terreni e Catasto fabbricati in caso di frazionamento degli “Enti Urbani” ovvero di quelle porzioni di territorio (particelle catastali) che, una volta edificate, vengono censite nel Catasto fabbricati e, quindi, sottratte all’aggiornamento al Catasto terreni, nel quale restano individuate come “Enti urbani”, prive di indicazione dei soggetti che vantano diritti su di esse.

Nella logica della gestione integrata delle banche dati catastali introdotta con il Sistema Integrato del Territorio (Sit), vengono altresì chiarite le regole per garantite l’allineamento della cartografia e degli archivi censuari di Catasto Terreni e Catasto Fabbricati.

Si parla di frazionamento di “Enti urbani”, ad esempio, quando viene effettuato l’ampliamento della sede stradale sulla quale affaccia la porzione di un terreno. In tale ipotesi, la circolare odierna, in particolare, chiarisce in quali casi deve essere presentata una richiesta di aggiornamento geometrico del Catasto terreni (con la procedura Pregeo), da perfezionare successivamente al Catasto fabbricati, e quando, invece, come nella maggior parte dei casi, occorra effettuare direttamente l’aggiornamento al Catasto fabbricati (con la procedura Docfa). Lo scopo è uniformare i comportamenti finora seguiti dagli uffici-Territorio dell’Agenzia (Up Territorio), fornendo, contemporaneamente, indicazioni ai professionisti sulle modalità da seguire nei casi trattati.

Il documento di prassi risponde, inoltre, all’esigenza di assicurare un coordinamento tra il Catasto terreni e il Catasto fabbricati, tenuto conto della gestione profondamente integrata dei due organismi nel Sistema integrato del territorio (Sit).

Il contenuto del documento di prassi è stato oggetto di confronto con gli Ordini professionali tecnici, rappresentativi dei professionisti abilitati alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale, nonché con il Consiglio Nazionale del Notariato, considerato l’impatto di tale tematica sull’identificazione dei beni immobili e, dunque, il rilievo anche ai fini dei trasferimenti immobiliari.

La circolare si completa con un allegato tecnico che raccoglie alcune casistiche ed esemplificazioni che possono agevolare l’applicazione dei principi generali espressi nel documento stesso.

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